I due attaccanti sono stati tra gli ultimi a mollare nella disfatta dello Stadium e domenica sono chiamati a guidare la squadra contro il Verona
Ha bisogno di certezze il Torino, uscito con le ossa rotte dall’Allianz Stadium. Una notte sbagliata nella gara più attesa, dopo il mercato da grande e un avvio travolgente, almeno in termini di risultati. Ripartire subito è il diktat; farlo senza paura la speranza di Mihajlovic che si aspetta di ritrovare immediatamente il suo Toro. Già a partire dalla sfida contro il Verona, avversario propizio per tornare a macinare punti. Certezze, dicevamo. E Adem Ljajic e Andrea Belotti non sono altro che questo: le due armi per tornare a far male là davanti. Sei gol in due in quest’inizio di campionato da trascinatori: il serbo ci ha messo anche due assist, giusto per dare conto una volta di più del valore di quel numero 10 stampato sulle spalle. Nella stracittadina di sabato sono rimasti a secco, e non poteva essere altrimenti visto l’andamento della sfida. Ma al di là delle giocate, i due si sono resi comunque protagonisti rincorrendo e pressando gli avversari fino allo sfinimento.
Gli ultimi a mollare, sebbene quella contro la Juventus non fosse gara adatta alle loro caratteristiche. Mai i due hanno avuto la possibilità di puntare la difesa bianconera, se si eccettua un tiro di Ljajic terminato fuori. Contro il Verona sarà un’altra storia. I 14 gol subiti finora dagli scaligeri di Pecchia non lasciano spazio ad ulteriori commenti: l’occasione sarà più che ghiotta. Ai due cardini del suo 4-2-3-1 il Toro si aggrapperà per ritrovare sicurezza e se il Gallo, capitano, non è nuovo ai compiti di trascinatore, il serbo è in fase di forte crescita in tal senso. Il ruolo centrale nel progetto tattico non può che averne aumentato le responsabilità nei confronti del gruppo e in campo la differenza rispetto all’anno passato si è vista tutta. Sacrifici maggiori in fase difensiva e una rinnovata attitudine alla lotta in mezzo al campo. A lui, e a Belotti, il compito di far sparire subito le scorie di un derby sbagliato. Il Toro riparte dai suoi pilastri.
Dopo aver sparato a raffica sul tuch screen dico la mia : stranamente siamo scoppiati e non capisco perché ma anche se non lo capisco cerco per una volta un centrocampo più corposo 4 3 1 2 fai solo un bagno di umiltà nella forza degli avversari
E’inutile che ci giriamo attorno:i problemi del Toro so De Silvestri,Niang,e il centrocampo di scarsa qualita’e fisicita’.
@Massimo secondo me 1) Desi era un do ut des per Quaglia, in alternativa c’erano Barreto e Silvestre che però Giampaolo non ha mollato, lui aveva un buon feeling con Sinisa e Peres se voleva andare ergo Desi se sano come riserva è ok e l’operazione ci poteva stare 2)… Leggi il resto »